martedì 12 dicembre 2006

Hagen Roi

Il nostro human resources, l'uomo che ha ideato l'innovativa campagna promozionale. Signori e Signore Hagen Roi alias Delfo Zorzi(vedi biografia qui0 コメント). Dall'occidente le sue idee esplosive, dall'oriente la sua filosofia della comunicazione. E' grazie a lui che potete vedere in azione lo Human marketing bombing. Un vero genio nell'ombra.

1 commento:

Oxsus ha detto...

Felici i principali imputati del processo per la strage di piazza Fontana
Maggi: stasera festeggio. Zorzi «commosso»
L'avvocato Coppi, legale delle vittime: amarezza per una strage che resta senza colpevoli. Gli anarchici: ingiustizia annunciata MILANO - «Ora non c'è più niente da fare: il discorso su piazza Fontana è definitivamente chiuso. Rimane l'amarezza per una strage, ufficialmente, senza colpevoli»: queste le parole del professor Franco Coppi, difensore di alcuni familiari delle vittime di piazza Fontana, dopo la decisione della Cassazione di assolvere Zorzi, Maggi e Rognoni che erano stati condannati in primo grado. «Questo verdetto me lo aspettavo, lo temevo anche se naturalmente - ha aggiunto Coppi - un po' delusione c'è lo stesso anche perchè la lunghezza delal camera di consiglio faceva ben sperare». L'avvocato sottolinea anche che «la sentenza assolutoria emessa nel 2004, dalla corte di assise d'appello di Milano, non soddisfa e non può valere come parola conclusiva perchè non ha una motivazione persuasiva».
«Potremmo chiamarla cronaca di una ingiustizia annunciata - dice Mauro Decortes, portavoce del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa Milano -: la decisione su piazza Fontana è il rovesciamento tra vittime e carnefici, di carnefici assolti e le vittime che restano vittime senza il riconoscimento dell' ingiustizia subita». Decortes poi aggiunge: «Come anarchici non possiamo che ribadire che la strage di Piazza Fontana resta una strage di stato. Così come ribadiamo l'innocenza di Valpreda e il fatto che Pinelli fu assassinato. La sentenza della Cassazione è un esempio emblematico per ricordare che ci sono state e che ci sono ingiustizie».
Di tutt'altro tenore, come prevedibile, le reazioni degli imputati. Carlo Maria Maggi, medico veneziano che ora ha 71 anni, dice che «nonostante le accuse infamanti, che per anni mi hanno perseguitato, ho sempre avuto dalla mia parte i miei pazienti, con i quali stasera vado a brindare». «È incredibile - aggiunge - come dei giudici, che sono persone perbene, per tanti anni abbiano creduto alle menzogne grossolane di un poveraccio come Carlo Digilio». Maggi, infine, si «equipara» alle vittime della strage e dice di non «sentirsi per niente risarcito da questa tardiva assoluzione definitiva».
Con soddisfazione, e anche commozione, Delfo Zorzi ha accolto la notizia della sentenza. Zorzi, che vive in Giappone, è stato subito contattato dal suo avvocato. Lo stesso legale che stamattina non escludeva la possibilità che l'imprenditore possa decidere di ritornare in Italia. Zorzi «sperava in una decisione favorevole - dice l'avvocato Antonio Franchini, - io meno perchè so che può succedere di tutto nelle vicende di giustizia. È stato molto molto soddisfatto e ha avuto anche un momento di commozione, perché la decisione della Cassazione significa la fine di una vicenda giudiziaria nella quale per dieci anni, fino al giudizio di appello, egli è stato additato come una sorta di mostro esecutore della strage, mentre è innocente».
07 maggio 2005